Fantasmi
José IannielloUna notte a New Orleans due giovani scesero al fiume per cacciare oche. Mentre remavano sulle acque fangose, improvvisamente scese la nebbia. L’aria era calma e silenziosa. Tutto a un tratto udirono delle grida di guerra e pensarono: “Saranno dei soldati in missione”. Fuggirono sulla riva e trovarono rifugio dietro un vecchio tronco d’albero. Udirono prima un rumore di remi, poi intravidero nella foschia delle barche che si avvicinavano. Una puntava dritto verso di loro, dentro c’erano degli uomini. Non sembravano affatto dei soldati. Questi scesero e come se la nebbia non li ostacolasse affatto nel loro perlustrare, anzi li favorisse, si diressero verso il tronco. Dissero soltanto: “Venite con noi, stiamo risalendo il fiume per portare la guerra al popolo dei Morti.”
Uno dei due ragazzi disse: “Non voglio venire con voi, potrei essere ucciso, i miei non sanno che sono qui. Ma tu” rivolgendosi all’amico, “tu potresti andare”.
Così tornò a casa, mentre l’altro andò con i guerrieri. Risalirono il fiume fino ad un villaggio che si trovava dall’altra parte della riva dove trovarono ad aspettarli i loro nemici. Lo scontro ebbe inizio e molti caddero uccisi, quando all’improvviso il ragazzo udì uno dei guerrieri che diceva:
“Presto, torniamo a casa, il ragazzo è stato colpito” e si vide indicare dall’uomo che lo aveva portato lì. Allora si accorse che quelli erano fantasmi e non ebbe più paura. Si guardò il corpo e non trovò niente. Ma tutti dicevano che era stato ferito. Le canoe tornarono al vecchio tronco, il ragazzo scese e ritornò a casa dove trovò la sua gente che lo aspettava.
Accese un fuoco e raccontò a tutti ciò che era successo dicendo:
“Ascoltate, ho accompagnato i fantasmi e siamo andati a combattere. Molti dei nostri furono uccisi e anche molti dei nostri nemici caddero. Hanno delto che sono stato colpito, ma io non sento alcun dolore.”
Detto questo si acquietò. All’alba egli cadde. Un rivolo nero gli uscì dalla bocca. La faccia gli si era contratta. La gente pianse. Era morto.