Harold e Nelson pedofili
Antonio AlbarelliErano le sedici di un afoso pomeriggio di giugno. Il bar era così pieno come Harold non lo aveva mai visto. Si fece largo a gomitate spostando corpi resi appiccicaticci dal sudore. Qualcuno aveva detto la strada per l’inferno si percorre in solitudine; non era il suo caso, Nelson stava ad aspettarlo dietro ad una birra ghiacciata.
“Ciao, Harold!” “Salve Nelson, come butta?” “Ah… non male.” Poi rivolgendosi al barista “Tom, una birra per il mio amico!”
Tom era uno di quei baristi sempre ubriachi, con la faccia perennamente gonfia e gli occhi torbi. Harold prese il suo boccale e lo tracannò di un colpo poi, dapo essersi asciugato le labbra con il dorso della mano, prese a parlare: “Guarda, Nelson,” disse indicando un gruppo di ragazzi, “Quegli smidollati come si divertono con le ragazzine!” “Sono tutte delle troiette, Harold. Guarda come gli si srrusciano addosso, sembrano cagne in calore.”
Tom guardò le ragazze giù nella strada. Per lui erano tutte bellissime. Davano via il loro tempo e la loro vita in quel buco di paese. Lui era solo e questo gli pesava. Non gli andava giù di tornarsene a casa, stanco per il lavoro,e non trovare una donna che lo attendesse e lo coccolasse massaggiandogli le tempie. Era per questo che Tom beveva, e lo faceva di brutto.
“Hey Harold! Guarda quella…”, disse Nelson indicando una ragazzina di circa sedici anni. “Come sculetta!” “Ha un gran bel culo però!” “Che modo di vestirsi eh… con quei pantaloni che le strizzano le natiche” “Hai ragione, Nelson. Non c’è più senso del pudore.”
I due continuarono a parlare degli attuali costumi succinti paragonandoli a quelli casti dei loro vent’ anni, mentre lo facevano bevevano le loro birre ghiacciate attenti a non farle svaporare. Tom li guardava da dietro al banco con i suoi occhi torbi, li disprezzava e disprezzava quei loro discorsi ipocriti e bigotti. Decise di divertirsi.
“Hey, ragazzi” disse “Puntate un pò lo sguardo su quella lì!” La ragazza era appoggiata con i gomiti su di un tavolo e con il culo bello alto sotto gli occhi dei tre. “Che ne dite di quel culo giovane e fresco?” chiese Tom. Harold e Nelson si girarono a guardare e subito i loro occhi furono rapiti da quelle forme così perfette. I primi rigagnoli di bava non tardarono a comparire loro ai lati della bocca, uno strano gonfiore prese a formarsi all’ altezza delle patte dei propri pantaloni.
Restarono con lo sguardo fisso su quel culo fin quando, la ragazza raddrizzandosi e voltandosi verso di loro disse rivolgendosi a Nelson:
“Ciao pà!”