Senza Filtro A.I.P.M

 “Senza soldi nun se cantano messe”
 “No money, no masses”

Intervista al Presidente

‘Presidè, e allora?’
‘E allora, niente.’
‘Come è andata l’inaugurazione?’
‘Ah, bene grazie.’
‘E mò che volete fare?’
‘Stiamo allestendo uno spettacolo teatrale per luglio, abbiamo lanciato una campagna di tesseramento e cerchiamo gruppi per suonare.’
‘La gente che dice di questo Centro Sociale?’
‘Mah… la gente dice quello che vuole, a me interessa soltanto quello che pensano le persone che vogliono partecipare. Penso che uno da solo capisce se una cosa è buona o no.’
‘Senza dubbio è una cosa nuova, bisogna vedere però come andrà avanti.’
‘Ah sì, questo è fondamentale. Anche se non è tanto facile come può sembrare, ad esempio per questioni ‘tecniche’ ancora non abbiamo ricevuto un contributo economico da parte delle cosiddette ‘istituzioni’. Ci stiamo arrangiando con i soldi nostri che sono pure pochi. Ma le difficoltà sorgono anche a livello di partecipazione perché molti non vengono perchè pensano che noi facciamo un discorso di èlite, che siamo un circolo ristretto, mentre questo non è assolutamente vero. Paradossalmente molti non lo sanno che esiste questo spazio e questo perché per sistemare la struttura non abbiamo potuto pubblicizzare abbastanza la cosa. Inoltre è periodo di esami e molti sono impegnati con l’università quindi in teoria non possono muoversi liberamente per dare una mano.’
‘E Senza Filtro?’
‘Per quanto riguarda la fanzine, dobbiamo organizzare la distribuzione e allargare la redazione. E’ necessario che altri si facciano avanti e si decidano a collaborare.’
‘Eh… poi quelli spassano a voi, quelli si vergognano un po’, dovete capire.’
‘Sì, io capisco pure, però, che cazzo, se uno sa scrivere e tiene un po’ di fantasia, perché dovrebbe vergognarsi? E poi stiamo tra amici.’
‘E quanti siete adesso?’
‘Cento e quattro soci.’
‘Però!’
‘Sì, ma la questione è un’altra: si deve lavorare, non è che uno viene là a perdere tempo ma deve organizzare iniziative, portare dei risultati, coinvolgere altre persone, altrimenti può starsene a casa sua.’
‘Presidè, qualcuno dice che avete fatto un feudo comunista.’
‘E questo qualcuno pensa che ha capito tutto forse perché pensa che Centro Sociale sia sinonimo di Leoncavallo, Officina 99 e via dicendo. Noi non abbiamo occupato la struttura, ce l’ha concessa il Comune. Vedete, da queste parti tutti quanti sono buoni a criticare e a dire: ‘Quello è comunista, quello è fascista’, ma nessuno prende l’iniziativa per agire e cambiare la situazione perché in fondo preferisce perdersi in sterili polemiche. Quello che pensano queste persone non è importante perché non hanno capito che queste sono strumentalizzazioni. Allora sarebbe come dire che fare teatro è comunista, suonare è fascista, scrivere su un giornale è di Forza Italia, ballare è del PDS, dipingere è del CCD, stare assieme è del Partito Popolare. Cazzate! Chi dice questo è in malafede. A meno che non abbia il suo interesse a confondere le acque. I ragazzi dovrebbero liberarsi di questa smania di etichettare ad ogni costo una cosa con un colore politico. Destra, centro e sinistra, a Cervinara, sono tre parole senza senso che assumono un significato soltanto quando si tratta di nascondere i propri interessi dietro la bandiera di un falso impegno sociale. Ognuno oggi si crede depositario della verità ed è per questo che dei ragazzi che di questa situazione se ne fregano e che vogliono soltanto stare assieme per costruire qualcosa, vengono ostacolati ad ogni occasione. Perché ci sono persone talmente imbevute della propria ‘ideologia’ tanto da non accorgersi di portare una benda sugli occhi e di venire usate e manovrate da altre persone. Chi porta i paraocchi si condanna da solo.’
‘E’ una questione di paraocchi o di ‘cenette intime?’
‘E’ una questione di ignoranza e di stupidità . I pettegolezzi della piazza, le invidie, i ‘giudizi’ delle persone che sguazzano nell’ignoranza e che non sono aperte alle novità , li lasciamo a tutti quelli cui piace seguire questi ‘paladini’ della verità .’
‘E la colpa di chi è?’
‘Mah, la colpa credo sia nostra. Mi dispiace dirlo, spero di sbagliarmi, ma se stiamo così combinati è perché ce ne freghiamo troppo: ci siamo assuefatti ad una situazione di mancanza di stimoli a fare meglio, tanto da avere accettato il fatto che noi ragazzi non abbiamo nessun diritto a stare meglio. Questo è un problema che è sempre esistito, soltanto che adesso è diventato un dato di fatto.’
‘Riguardo la struttura di Ferrari, l’Amministrazione che dice?’
‘Eh… dice che là sopra non stiamo bene, che la struttura serve per altre cose, per cui, ci dobbiamo spostare altrove, forse nell’ex-Macello. Però adesso non si parla più di trentuno agosto.’
‘E di che si parla?’
‘Si parla di fine anno.’
‘E voi?’
‘E noi quando sarà , vedremo, se la ‘nuova’ sede sarà adeguata ai nostri bisogni, si potrà fare.’
‘Presidè, basta con i discorsi seri, quando lo fate un altro festone?’
‘Credo il 29, nella nostra sede a via S. Rocco a Ferrari faremo una serata musicale.’
‘Presidè, io vi ringrazio di tutto. Statevi bene.’
‘Grazie a voi. A proposito, quando esce l’intervista?’
‘Mah, chissà!’