Senza Filtro A.I.P.M

 “Ciento nienti accirettero 'o ciuccio”
 “Hundred nothing killed the donkey”

Imporre dall’alto o partire dal basso?

Con la Legge Cost. 24/1/97 n.1 è stata istituita una commissione parlamentare per le riforme istituzionali. Così come affermato dall’ art.1 comma 4 della suddetta legge: “La commissione elabora progetti di revisione della seconda parte della Costituzione in materia di forma di stato, forma di governo e bicameralismo…”. Senza volersi dilungare nell’ esposizione di dati puramente tecnici contenuti nell’ atto istitutivo della commissione, mi premeva soprattutto fare delle semplici considerazioni che spero, nel bene e nel male, possano far riflettere un pò tutti sull’ importanza e sulla delicatezza della riforma che è in atto.

Si intende che se la forma di governo è la struttura politica di una ben determinata società, ogni società ha la sua propria costituzione e non ne può avere un’ altra.
“Una costituzione non è un cappello che si possa mettere a piacimento su qualsiasi società “. Bobbio in uno dei suoi scritti, nel leggere ed interpretare la filosofia del diritto hegeliana, puntava il dito sulla stretta dipendenza della costituzione dallo “spirito del popolo”, argomentando e sostenendo una tesi su cui Hegel torna spesso. E’ questa la ragione per cui il grande filosofo tedesco non si stanca mai di polemizzare contro l’ illusione illuministica che voleva e credeva che “una Costituzione perfetta” potesse essere imposta ai popoli più diversi. Egli stesso reputava cosa sciocca ragionare su chi dovesse redigere questa Costituzione, perchè era come decidere su chi dovesse fare lo “Spirito di un popolo”.

Io penso che una riforma in tal senso debba partire dal basso e non dall’ alto e cioè essere espressione di una cultura intessuta nella società, essere il coronamento di un’ attività politica che fonda le sue radici nella coscienza individuale di ogni italiano. Se è vero che fare politica è uno slancio vitale verso la creazione di qualcosa di positivo, è impegno sociale e culturale, è interessarsi per meglio contribuire allo sviluppo della società, noi tutti, non essendo partecipi alla vita “politica”, intesa in questo senso, siamo responsabili della perdita di alcuni valori che sarebbe molto importante recuperare.

La promozione di attività culturali, o quanto meno associative, da parte di noi ragazzi, è il segno che esiste la volontà di essere partecipi e di rappresentare un punto di partenza per il recupero di quei valori. Il Centro Sociale “Impronte” parte dal basso, accogliendo chiunque voglia avvicinarsi ad esso, proprio perchè possa un giorno poter essere un punto di riferimento: “Impronte” è un luogo dove ogni persona può esprimersi ed essere ascoltata, dove ognuno può confrontarsi con gli altri e contribuire nel proprio piccolo al recupero di quel senso civico che non sembra essere così sentito da noi giovani.

Il Centro Sociale è un luogo per tutti, dove noi anche con il tuo appoggio potremo portare avanti iniziative culturali, artistiche, sociali, affinchè la nostra vita abbia un senso e quel disagio possa lentamente svanire. Libertà è partecipazione.