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 “Ropp' chiuoppeto, ch' bell'acqua!”
 “After rained, oh what a nice water!”

Un figlio che forse non avrò

Fare un figlio? Una sofferenza atroce, nove lunghi mesi di attesa per qualcuno che forse non ci piacerà, ci darà dispiaceri. Cominciano le prime angosce! La televisione ci bombarda di statistiche economiche, che a sentirle ci viene la pelle d’oca. A pensare che per mettere al mondo un figlio e per crescerlo ci vogliono tanti soldi, ripiego su una villa mastodontica con piscina e campi da tennis e, magari, con i soldi che potrebbero servire per l’università, mi faccio la sauna, la TV satellitare e… Per non parlare poi delle preoccupazioni quotidiane! Andrà a scuola? Sarà ben educato? Frequenterà cattive compagnie? Si drogherà? Diventerà un mascalzone? Con queste premesse chi si azzarderà a fare un figlio? Piuttosto mi faccio una vacanza su una nave da sogno.

Fare un figlio? L’affetto e la tenerezza per una creatura che ancora deve nascere. Prepararsi all’arrivo per nove mesi e, sentire che chi verrà fuori sarà gioia e dolore della vita e, tutto dipenderà dai genitori, dalla famiglia. Un miracolo della natura, l’unione di due esseri che si amano, o almeno così si suppone, il dono della vita, in somma il miracolo per eccellenza. Stargli accanto, coccolarlo e vederlo crescere, seguirlo per indirizzarlo nel migliore dei modi nelle sue scelte affinché si crei una buona posizione; fare insieme a lui tanti progetti e, tirarlo su educato e con una profonda fiducia nella famiglia e nei genitori, che saranno sempre pronti ad aiutarlo.

La maggior parte delle persone con cui ho parlato ne ha fatto una questione di soldi e di fastidio, credo per immaturità. Ci vogliono i soldi anche per morire ma non ci si può trattenere dal farlo. Un figlio non si mette al mondo solo se si è ricchi sfondati, la ricchezza che bisogna avere per fare un figlio è un’altra. Credo che non ci sia nulla di più bello che mettere al mondo un figlio, con il compagno che si ama, crearsi una famiglia che diventerà il nucleo della tua vita. Ma quasi nessuno dei miei coetanei la pensa a questo modo. Un figlio bisogna sentirlo! Dichiarare con convinzione di non volere mai un figlio è da immaturi, un paravento per nascondere la paura di assumersi quelle responsabilità che noi giovani sentiamo di non dover mai affrontare. Ma non sono poi così lontane.

Non sono una sognatrice, sono anzi molto realista, e capisco che le cose sono complicate ma non proprio impossibili. Io un giorno vorrò un figlio. E proprio l’altra sera ho manifestato al mio ‘amico’ il mio desiderio di avere un figlio con lui, (ovviamente non adesso, ma tra qualche anno), e la sua reazione mi ha scioccato. Probabilmente crescendo e maturando comincerà a pensarci, almeno così spero.

A questo proposito ho fatto un piccolo sondaggio. Ho chiesto a vari amici e conoscenti ‘Che ne pensi di avere un figlio?’.

Pino, 23 anni, single: Io ne voglio almeno tre. Ci voglio giocare, consapevole di tutti i bisogni che avrà e di tutti i dispiaceri che potrà procurarmi.
Loredana, 28 anni, single: Adesso proprio no. Ma un giorno con il compagno ideale, quando mi sentirò di farlo, lo farò. E probabilmente se mi sentirò pronta, anche senza un compagno.
Paola, 35 anni, sposata con due figli: Chi non ha figli non può capire. Anche io non concepivo l’idea di aver un figlio come una cosa felice, ma adesso che ne ho due non so come farei senza.
Marco, 20 anni, single: Non ci penso neanche lontanamente! E poi la mia libertà ? Ci tengo tanto che non ho neanche la ragazza.
Claudio, 21 anni, single: Avere un figlio è una grande responsabilità che io, in questo momento, so di non potermi assumere. Quando sarò più grande ci penserò. Nel frattempo magari scelgo il nome.
Dan, 24 anni, single: Lo sai quanto ci vuole per fare un figlio? Tanti problemi che possono essere evitati, non bastano quelli che abbiamo già adesso, ce li dobbiamo anche creare? Non so se mi sentirò mai pronto per un passo del genere.