Senza Filtro A.I.P.M

 “Dicette 'a pappice avvicino 'a noce: "Damme tiempo ca te spertoso"”
 “Said the bug to the nut: "Give me more time and I'll pierce you"”

Sveglia contadini… per uscire fuori dalla paranoia

Conoscete Quinto Orazio Flacco? Nessuna biografia lo dice, ma forse da piccolino, anche lui, correva nei boschi del Vulture e in primavera si inebriava col profumo delle ginestre. Forse lanciava le pietre ai viandanti nelle vie di Venosa senza sapere che sarebbe diventato il simbolo di una regione. Di quale regione parlo?

Non tutti la conoscono: alcuni pensano che tra Campania e Puglia vi sia un buco nero, una specie di grotta buia e tenebrosa; altri si accorgono della sua esistenza quando ci viene a trovare il nostro amico prediletto: quel gran bastardo del Terremoto.
Lì, a coprire quell’ombra, vi è la Basilicata.
Lì abito, tra monti di faggi pullulanti di capre, pecore e panciuti vitelli, e paesi arroccati su colline che si attorcigliano intorno ad antiche chiese.

Cosa cazzo ci faccio su Senza Filtro?
Dopo il liceo sei pieno di entusiasmo e vai all’università: ogni tanto studi, per la maggior parte del tempo conosci gente nuova e tra questi ti ritrovi altri esseri umani con le tue stesse sembianze provenire da luoghi montani e da paesi piccoli e bucolici come il tuo.
Insomma, in una fredda serata invernale riscaldata da ettolitri di vino, ti accorgi che la tua Lucania è simile alla Valle Caudina dell’alcolizzato che sta alla tua sinistra e all’Irpinia del barcollante che sta alla tua destra.
La tua storia, la tua cultura, le tue tradizioni si intrecciano con le altre coincidendo anch’esse e scopri che anche in Valle Caudina si fa il giro a birra. Questo ritrovarsi ti entusiasma, non importa se il giorno seguente hai la testa che ti scoppia e vorresti vomitare il Solopaca rosso, il rosso del Taburno e l’Aglianico del Vulture.

Poi ti ritrovi a leggere SF e anche se non sai un cazzo di Cervinara, di Rotondi e della Valle tutta, ti viene lo sfizio di scrivere qualcosa, anche perché sei convinto che i lettori ti capiranno, perché in fondo le loro origini sono contadine come le tue.