Protestiamo per un fine!!!
Marinunzia SimeoneDa secoli l’uomo si batte per migliorare se stesso e il suo mondo. Ogni epoca ha avuto i suoi problemi che, con spirito di unità, sono stati superati o si è almeno tentato di farlo. Allo stesso modo la nostra era vive le sue questioni politico-organizzative, però in maniera molto passiva e spesso prepotente.
La nostra è una società piena di ostacoli e noi giovani siamo particolarmente sensibili ai disagi di questa comunità e come le precedenti generazioni, anche noi ci proponiamo di lottare per gli ideali in cui crediamo.
Noi ragazzi che viviamo le nostre quotidiane esperienze nel “piccolo” mondo scolastico, il quale è il fulcro della società in quanto mezzo di educazione e formazione della futura società, pretendiamo che questo sia al meglio della sua efficienza e funzionalità e ci sentiamo confusi nel momento in cui un professore, che rappresenta la scuola, e quindi l’educazione sociale e culturale dei ragazzi, venga a dirci: “questi sono problemi della società e lasciamo che se ne occupino i ministri; tornate alle vostre attività !”. A questo punto nell’ascoltare il professore che ci ha sempre imposto di comportarci bene altrimenti la società avrebbe rifiutato elementi che non hanno un certa cultura, una certa esperienza di vita ed una certa educazione, ci sentiamo traditi e confusi ma non così tanto da non riuscire a portare a termine ciò che abbiamo cominciato a fare certamente solo per noi stessi e per il nostro futuro. Ed è per questo che noi imiteremo le precedenti generazioni che, per quanti errori abbiano commesso, ci hanno dato un mondo per lo più ben organizzato e soddisfacente per le nostre esigenze.
La nostra organizzazione scolastica è molto inefficiente e non appaga le nostre esigenze: aule prive di armadietti, strutture igieniche in grado di soddisfare solo poco meno della metà degli studenti del liceo classico “Luigi Einaudi” (che se fosse ancora vivo credo provvederebbe subito a risanare il grande malato quale è l’economia della scuola pubblica), pochi computers, un’ inesistente aula magna e altri ancora. E non contenti di questo i signori del governo favoriscono i finanziamenti alla scuola privata (ah se ci fosse il nostro protettore Einaudi!). No non ci stiamo e protestiamo, protestiamo autogestendoci per nove giorni, affinchè persone che occupano posizioni di gran lunga più importanti della nostra, scendano dal loro pulpito e si rendano conto che non occorre curare i sani ma tentare di rinvigorire i deboli. La nostra non vuole essere una protesta per sottrarci a costruttive ore di latino, greco, matematica… ( figuriamoci poi se i ragazzi del terzo che dovranno affrontare l’esame fra qualche mese vogliano perdere del tempo se non fosse per una giusta causa) ma per rendere palesi i disagi in cui vive la scuola pubblica.
Teniamo pertanto ad evidenziare che nelle ore di autogestione si svolgono attività alternative le quali, per mancanza di tempo, non possono essere approfondite durante le normali ore scolastiche; per esempio cineforum (giudicato dai professori come una perdita di tempo, anzi ci hanno detto che abbiamo trasformato “questo liceo nel nuovo cinema paradiso” (per tre film che abbiamo visto), ci hanno accusati di vedere film pornografici e, come se tutto ciò non fosse già abbastanza grave, ci hanno sequestrato il televisore), dibattiti su problemi vicino a noi come l’aborto, il rapporto studenti-professori, la droga e il perchè di come i ragazzi vengono attratti da essa…
L’autogestirsi, inoltre, serve anche a migliorare e soprattutto a capire il grado di maturità che abbiamo raggiunto e fin dove riusciamo a farcela da soli! Come apice e allo stesso tempo conclusione sabato 19/12 c’è stata una manifestazione a cui hanno partecipato tutti coloro i quali hanno raggiunto un discreto ma quasi soddisfacente livello di maturità. Gli altri che non vi hanno preso parte hanno capito che dovrà trascorrere ancora un pò di tempo per passare dalla mediocrità alla sufficienza. noi comunque siamo molto fieri di ciò che abbiamo fatto perchè sappiamo che questo è un piccolo contributo che è stato versato per migliorare una società ingiusta e corrotta!