Senza Filtro A.I.P.M

 “Ciento valli a cant nun fa mai juorno”
 “Hundred cocks singing never comes morning”

Racconto di un incubo d’inverno

Sabato 30 gennaio ’99 ore 0.09

E’ una di quelle sere da dimenticare, degli amici nemmeno la traccia, la ragazza era indisposta, fuori piove a dirotto, perfino il Dio del sonno sembra avermi abbandonato, l’unica alternativa per ingannare la notte è sempre lei, l’unica amica fedele e ineguagliabile. Mi alzo, la cerco, ma di lei nemmeno la traccia. L’angoscia mi prende sempre più, la voglia di lei è irrefrenabile, giro e rigiro tante volte per tutta la casa, ad un tratto ha la sensazione di aver individuato qualcosa di lei, mi chino e lo raccolgo. Un lampo di gioia illumina i miei occhi, ormai ci sono, non può essere lontana, la mia grande voglia di lei sembra placarsi, mi sento già appagato, il mio continuo cercare è stato ricompensato. La sento sempre più vicina, la vedo, mi allungo per prenderla e quando ce l’ho in pugno ho una prima brutta sensazione, la guardo e mi accorgo che non è solo una sensazione, si è verificato ciò che temevo.

L’angoscia mi prende sempre più, tutto diventa tetro, le gambe mi vengono meno e mi accorgo di stare davvero male. La sensazione è bruttissima, ho voglia di gridare, ma la mia gola è talmente asciutta da non permettermi ciò, mi scuoto di soprassalto, sono tutto sudato, mi guardo intorno e alla fine mi rendo conto che era tutto un sogno, un pessimo sogno. Sono seduto vicino al caminetto, la stanchezza mi aveva sopraffatto, cerco di ricordare l’incubo e mentre l’angoscia sta per avere di nuovo la meglio sulla mia persona, alzo di pochi centimetri lo sguardo e subito mi sento meglio, lei è lì, bella come non lo era mai stata prima. Mi alzo, resto a contemplarla per un po’, poi l’afferro con le dita della mia mano ed ormai è mia. Prendo un bicchiere, ne verso un po’ e mi accingo a bere, il suo sapore è indescrivibile, mi sento come il dio Bacco che sorseggia il suo bicchiere di nettare.

Mi risiedo vicino al caminetto, mi accendo una sigaretta, e rimango a contemplare la bottiglia tutta la notte, allo stesso modo in cui un amante avrebbe fatto con la sua Amata. L’unica certezza che avevo io più di lui è che la bottiglia non avrebbe mai potuto tradirmi.