Senza Filtro A.I.P.M

 “'A fatt 'a fine r'o père e 'o musso: t'è rimasta sulo 'a lengua”
 “You ended like the père e 'o musso: you rest with only the tongue”

Regalo di Natale

Il sindaco ha detto che quest’anno vuole fare un regalo a tutti, nessuno escluso. E’ per questo che ha incaricato me per un censimento attento di tutte le persone che per un motivo o per un altro si trovassero a mezzanotte del 24 in paese.E’ un lavoro duro quello che mi aspetta ma lo faccio volentieri. Devo essere minuzioso nella conta, è un incarico di fiducia questo ed io voglio essere all’altezza, lui si fida di me e io non voglio assolutamente deluderlo. E’ una persona buona, sempre pronto ad aiutare gli altri.

Ricordo che lo scorso Natale invitò tutti i poveri del paese a casa sua per la cena, qualcuno restò anche a dormire. Si stava così bene a casa sua che io ci restai per tre giorni, e poi sua figlia è talmente bella che quando la guardo mi incanto e non riesco più a parlare; sto bene io quando non riesco più a parlare e poi lei ride ed io mi sento ancora meglio. Forse sono un po’ innamorato di lei, però lei di me no. Io la faccio solo ridere e forse per questo un po’ di bene mi vuole. Il sindaco mi ha preso a lavorare al comune come usciere. Io ero rimasto solo perché papà è morto due anni fa e la mamma non c’è lo più da quando avevo undici anni. Mi voleva un sacco bene la mamma. Ricordo che me lo diceva sempre. Anche prima di morire me lo disse. Mi chiamò vicino a lei sul suo letto, stava sudando e respirava male, e mi disse: “Paolino… io ti voglio bene lo… sai…” e poi non parlò più, il babbo mi disse che era morta.

Ogni tanto la vado a trovare al cimitero e ora che c’è anche papà vado anche da lui. Io non sono tanto sveglio, non so se mi spiego, ma il sindaco ha comunque voluto che lavorassi per lui. Io sono contento per questo e lavoro sodo. Il lavoro l’ho finito. Ho contato tutti quelli che ci saranno per Natale. Non l’ho detto a nessuno il perché li stessi contando, il sindaco s’era raccomandato: “Deve essere una sorpresa” mi aveva detto.

Quando gli ho fatto sapere tutti quelli che fossero rimasti a casa lui era contento così tanto che mi ha dato un altro incarico ancora più importante. Devo essere io a consegnare i regali e sono molto felice di farlo, a me è sempre piaciuto fare il postino. Il sindaco ha preparato da solo tutti i pacchi, non ha voluto che lo aiutassi perché ha detto che io stavo già lavorando tanto. I pacchi li devo mettere tutti sui tetti delle case, non so perché devo metterli li ma lui ha detto così e io non voglio farlo arrabiare. Non è bello far arrabbiare le persone. Nessuno si è accorto dei regali sui tetti, il sindaco ha fatto in modo che io ci salissi su con la scusa di attaccare delle comete di carta argento vicino ai camini. Il sindaco è molto intelligente, è buono e intelligente

La notte di Natale io a casa non ci stavo. Io la notte di Natale la passo con papà e mamma al cimitero. I regali del sindaco sono tutti scoppiati. Io ho sentito solo dei gran botti. In paese non c’è più una casa, sono tutte cascate e la gente è tutta morta. Anche la casa del sindaco è cascata, anche lui è morto. Forse il sindaco non era poi così buono.
Meno male che al cimitero non ho portato regali.